Patent box: non sempre è possibile individuare veri “comparabili”

Due primarie società italiane, la prima operante nel settore della produzione di prodotti artistici per l’arredamento, la seconda nel campo dell’editoria scientifico-culturale, ci hanno incaricato di assisterle per l’analisi e la valutazione dei loro beni immateriali. In entrambe i casi, la finalità dell’incarico è la presentazione di domanda di agevolazioni fiscali per la creazione e il mantenimento di beni immateriali ai sensi della normativa sul patent box. Nella determinazione del reddito fiscalmente rilevante, attribuibile ai beni immateriali oggetto dei due incarichi, risulta particolarmente difficile individuare elementi di comparazione. Molte imprese italiane, ed in particolare quelle aventi una lunga tradizione commerciale, si avvalgono di beni immateriali con elevate caratteristiche di unicità, che sono i soli elementi che hanno loro permesso di sopravvivere per molti decenni in vere e proprie “nicchie” di mercato. In casi del genere, gli autentici comparable sono rarissimi o inesistenti. Inoltre, l’analisi reddituale basata su tecniche di profit split può condurre alla constatazione che il solo fattore produttivo capace di generare reddito sono proprio i beni immateriali, mentre il risultato delle c.d. “funzioni routinarie” è modestissimo, se non negativo. Una situazione che, prevedibilmente, l’Agenzia delle Entrate avrà qualche difficoltà ad accettare. I nostri clienti ne sono, tuttavia, informati.